Il CNI con circolare n. 47 del 7/06/2023 ha trasmesso la legge 21 aprile 2023 n.49 sull’equo compenso, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 5 maggio e che è entrata in vigore in data 20 maggio 2023.
La legge si applica ai contratti stipulati successivamente alla sua entrata in vigore e dunque non ha carattere retroattivo.
Essa si compone di 12 articoli e contiene all’articolo 1 una importante definizione di “equo compenso”, che costituirà una direttiva fondamentale nei rapporti tra professionisti, clienti e Pubblica Amministrazione.
Per “compenso equo” si intende pertanto la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, nonché conforme ai compensi previsti – nel caso dei professionisti iscritti agli Ordini e Collegi – ai decreti ministeriali adottati ai sensi dell’art.9 del decreto-legge 24 gennaio 2012 n.1, come convertito dalla legge n.27/2012.
Si segnala – tra le molte novità – che la nuova normativa contiene una previsione apposita (art.7) sull’efficacia del parere di congruità rilasciato dal Consiglio dell’Ordine
territoriale, nonché l’intervenuta abrogazione (per effetto dell’art.12 della legge) della lettera a) del comma 1 dell’art.2 del decreto-legge 4 luglio 2006 n.223, che aveva abrogato le tariffe obbligatorie, con un effetto di reviviscenza delle tariffe professionali (oggi denominate parametri).
Si evidenzia, altresì, che l’art.5, comma 5 della legge affida agli Ordini professionali il compito di approvare “disposizioni deontologiche” deputate a sanzionare la violazione, da parte del professionista, della disciplina sull’equo compenso. Andrà pertanto aggiornato il Codice deontologico della Categoria e in questa direzione – si segnala – si sta muovendo il Consiglio Nazionale, su impulso del Vicepresidente con delega all’Etica e Deontologia Ing. Elio Masciovecchio.
Occorrerà quindi aggiornare il Codice deontologico degli Ingegneri italiani, in particolare con riferimento all’art.11 – Incarichi e compensi e all’art.15 – Concorrenza, che andranno armonizzati con la norma oggi divenuta cogente.
L’art.10 della legge n.49/2023 istituisce inoltre presso il Ministero della Giustizia l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, al fine di vigilare sull’osservanza delle
disposizioni in materia di equo compenso, con il compito di:
– esprimere pareri, ove richiesto, sugli schemi di atti normativi che riguardano i criteri di determinazione dell’equo compenso e la disciplina delle convenzioni;
– formulare proposte nella materia dell’equo compenso;
– segnalare al Ministro della Giustizia eventuali condotte o prassi applicative o interpretative in contrasto con le disposizioni in materia di equo compenso e di tutela dei professionisti dalle clausole vessatorie.