Il CNI ha diffuso con Circolare n. 176 del 21/05/2024, un report puntuale sull’attività svolta dall’Osservatorio Bandi del Consiglio Nazionale, nel periodo che va dal 1° luglio 2023 al 13 maggio 2024, quale prezioso e qualificato supporto e osservatorio privilegiato per l’azione del CNI, del quale anticipiamo un breve estratto.
L’obbiettivo principale perseguito è, infatti, quello di instaurare un contraddittorio, perlopiù costruttivo, con tutte le Stazioni appaltanti, dalle grandi centrali di committenza agli Enti locali, passando per le Direzioni di alcuni dei principali Ministeri, volto a suggerire ai R.U.P. il comportamento più idoneo da tenere nella redazione e formulazione dei documenti e dei bandi di gara, al fine di non incorrere in palesi violazioni del d.lgs. n.36/2023 (Codice dei contratti pubblici).
In primo luogo, è bene evidenziare come nessun altro Osservatorio, costituito presso i rispettivi Enti di Categoria, gestisce – con la stessa mole di bandi analizzati e la stessa frequenza di segnalazione – un’interlocuzione serrata con tutte le Stazioni appaltanti.
A far data dal 1° luglio 2023 al 13 maggio c.a., sono stati analizzati 1954 bandi di gara, di cui 499, pari dunque al 25,53 %, sono quelli recanti delle anomalie. Il campione è tale da consentirci di affermare con buona certezza che la maggior parte degli Enti, che rivolge bandi ai professionisti Ingegneri, applica correttamente le diposizioni del nuovo Codice dei Contratti Pubblici e della legge sull’Equo compenso.
I 499 bandi di gara risultati anomali sono stati puntualmente contestati, avendo cura di evidenziare in maniera chiara tutte le criticità riscontrate, di modo da ottenere gli effetti menzionati in premessa.
Alla luce di quanto sopra e per superare le difficoltà ed i ritardi che le suddette contrapposizioni stanno comunque comportando alle procedure di realizzazione delle opere pubbliche, il Consiglio Nazionale intende realizzare una piena diffusione dei dati ottenuti tramite il lavoro del proprio Osservatorio Bandi, verso l’esterno e in particolare nei confronti delle Istituzioni pubbliche. Lo scopo è che con estrema celerità vengano recepite a tutti i livelli le logiche considerazioni che il Consiglio Nazionale ha già avanzato in tutti i tavoli istituzionali e che sono in linea con l’unica interpretazione normativa attualmente valida, e supportata finalmente anche da preminente giurisprudenza.